lunedì, agosto 31, 2009

Il peccato originale

"Denti" (tit. or. "Teeth")
Scritto e diretto da Mitchell Lichtenstein, USA, 2007.

Un po' spauracchio freudiano, un po' battutaccia da osteria, un po' mito ancestrale, il tema della "vagina dentata" sta alla base di questo film indipendente che tanto scalpore ha suscitato alla sua uscita.

Peccato per il registro alquanto indeciso della pellicola, che avrebbe potuto sfruttare un gustoso punto di partenza per adottare un tono surrealista e lanciare una critica sessuale e sociale a certi preconcetti borghesi ed invece finisce spesso per scadere nei toni del trash horror adolescenziale, senza, tuttavia, volere accettare i dettami del genere.

Non mancano i momenti interessanti, ma sembra che le intenzioni si "dichiarino" un po' troppo in tardi (quando, cioé, per due terzi del film ci siamo chiesti dove voglia andare a parare la storia).

Un po' un'occasione mancata. Da consigliarsi solo a chi non resiste alla curiosità.

Momento topico: la scena coi ragazzini/coreuti che recitano versetti biblici alla riunione degli attivisti della castità.


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sabato, agosto 29, 2009

La crudeltà della speranza

"L'uomo in più"
Scritto e diretto da Paolo Sorrentino, Italia, 2001.

Curioso film "doppio" sul tema delle ostinazioni e delle speranze disattese.
Ad un Andrea Renzi un po' rigido ed "imbambolato" fa da contraltare un Toni Servillo talvolta un po' istrionico ma perfettamente calato nella parte, pilone portante dell'intera pellicola.

Regia molto misurata ed efficace.


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giovedì, agosto 20, 2009

Cheap living economy...

"Fast Food Nation"
Regia di Richard Linklater, USA, 2006.

Un film che ricorda un po' una versione edulcorata di Bubble di Steven Soderbergh.
In un ipotetico trittico che dia un quadro socio economico delle fasce medio-basse della popolazione statunitense di oggi, lo includerei senza dubbio insieme al già citato "Bubble" (senza dubbio più incisivo di questo) e The Wrestler di Darren Aronofsky (più intimista).

Il cast vanta una sfilza di nomi molto apprezzabili, a cominciare da Greg Kinnear, Luis Guzman e Patricia Arquette fino ai cameo di Bruce Willis, Ethan Hawke e Kris Kristofferson!
Forse, un cast di questa portata annebbia un po' l'alone da film inchiesta, rispetto ad una possibile scelta di attori non professionisti o, perlomeno, poco conosciuti, ma, d'altra parte, le sequenze di chiusura al mattatoio sono già di per sé abbastanza eloquenti e, grazie alla narrazione corale, si evita di scadere troppo nell'effetto di "film a tesi"...

Per come la vedo io, va bene così com'è.


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