lunedì, luglio 31, 2006

Disgregazione notturna



...e così scivolo giù
verso il fondo dei miei pensieri...
e mi sbiadisco senza sonno in questa notte di domande,
dentro al buio che circonda ogni voluta di empietà...

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Per ammirazione... o forse invidia?...

Non sono solito fare e riproporre "giochini da blog" o test sulla personalità,
ma oggi, l'essermi svegliato quelle due ore prima che suonasse la sveglia ha avuto l'effetto di farmi rimbalzare per la testa alcune cose che talvolta vi passano solo fugacemente...
intendo cioè, alcune di quelle domande che ti poni per gioco da solo o in compagnia, magari semplicemente mentre fai una chiacchierata oziosa con qualcuno, parlando di ciò che ti piace o non ti piace nel mondo, nella storia, nella cultura dell'umanità (le minuscole sono d'obbligo, visto il senso lato dell'accezione).
In particolare, quello a cui penso non è tanto una lista dei "preferiti" (si sa, la "preferenza" ha spesso dei presupposti molto particolari, addirittura arbitrari), bensì una lista delle affinità intellettive, artistiche e culturali cui ci sentiamo più inclini nel nostro modo di sentire ed intendere il mondo.

Chissà che qualcuno dei miei amici, blogger e non blogger che passano di qua, non voglia cogliere l'occasione per riflettere su queste affinità, dare le sue risposte e magari aggiungere qualche voce che m'è sfuggita!

Buon divertimento!



-----Le affinità elettive-----

- Quale film avresti voluto scrivere o girare da regista?

Scrivere "Apocalypse Now", dirigere "The Blues Brothers".


- Quale battuta famosa avresti voluto fare/scrivere?

La battuta di Orson Welles sui Borgia e gli Svizzeri ne "Il Terzo Uomo".


- Quale libro avresti voluto scrivere?

Bibbia, Vecchio Testamento; non per motivi religiosi o spirituali, ma, a guardarlo semplicemente come un libro, potremmo mai trovare un libro più ricco ed epico?...


- Quale poesia (più o meno famosa) avresti voluto scrivere?

"Dualismo" di Arrigo Boito.


- In quale giornale/rivista/periodico avresti voluto scrivere?

MAD Magazine.


- Quale fumetto avresti voluto ideare, sceneggiare o disegnare?

Scrivere "Il garage ermetico di Jerry Cornelius" (lo so, chi conosce questo fumetto probabilmente si chiederà perchè vorrei avere scritto un fumetto famoso proprio per la mancanza di sceneggiatura), disegnare "La Casta dei Metabaroni".


- Quale opera teatrale avresti voluto scrivere?

"La Lezione" di Eugène Ionesco.


- Quale dipinto (quadro, affresco, pala d'altare o altro) avresti voluto realizzare?

Il "Trittico delle Delizie" di Hieronymus Bosch.


- Di quale corrente artistica avresti voluto fare parte?

Dada.


- A quale scuola o corrente filosofica avresti voluto appartenere (o, in altre parole, quale posizione abbracceresti se fossi un filosofo)?

Razionalismo critico popperiano.


- Quale oggetto di design avresti voluto disegnare?

L'abitacolo di Bruno Munari; a dire il vero, inconsapevolmente, qualcosa di simile (ma ben più ridotto) l'avevo fatto insieme all'amico M. sul letto a castello della nostra prima casa a Bologna.


- Quale macchina avresti voluto disegnare?

Alfa Romeo Giulia GT.

- Quale strumento musicale avresti voluto suonare?

Chitarra (ma davvero).


- Quale pezzo musicale avresti voluto scrivere?

Voodoo Chile.


- Con quale musicista o band avresti voluto suonare o cantare?

Col duo Garcia-Grisman.


- In quale concerto avresti voluto suonare?

Antonello Salis e Paolo Angeli al TPO di Bologna (non ricordo l'anno preciso, ma è stato qualcosa di veramente onirico!).


- A quale evento storico avresti voluto assistere in prima persona?

Il discorso di Martin Luther King del 28 agosto 1963, Washington, al Lincoln Memorial.


- A quale match o impresa sportiva avresti voluto assistere?

Beh... a onor del vero, tra la vittoria azzurra ai mondiali e certe imprese titaniche dei piloti italiani nel Motomondiale, quest'anno non posso proprio lamentarmi!


- Quale successo sportivo avresti voluto ottenere?

Primo, secondo o terzo classificato ai Campionati Mondiali di Yoyo, divisione AP.


- Quale programma televisivo avresti voluto scrivere?

"The Banana Split Adventure Hour" (in Italia in onda semplicemente come "Banana Split"... lì la mia infanzia deve essere rimasta irrimediabilmente segnata nel nome della psichedelia più demenziale!)


- Quale serie televisiva (telefilm, fiction, soap, telenovelas, ecc) avresti voluto ideare o scrivere?

"I Griffin" (ebbene sì... più de "I Simpson").


- Quale cartone animato (seriale o non) avresti voluto ideare/scrivere/realizzare?

"Vip mio fratello superuomo".


- Quale pubblicità (televisiva o non) avresti voluto ideare?

Il carosello della carne Montana.


- Quale programma radiofonico avresti voluto ideare, scrivere e/o condurre?

Planet Rock; colonna sonora delle prime nottate bolognesi (ma questa risposta è viziata principalmente dalla mia ignoranza radiofonica).


- Quale videogame avresti voluto creare?

"Beyond Good and Evil" (...indimenticabile il tormentone di casa "Uno Stàrkhos"! L'amico Giò si ricorderà).


- Quale scoperta avresti voluto fare?

Il Principio di indeterminazione.


- Quale invenzione avresti voluto fare?

I rubinetti a miscelatore.


- Quale talento avresti voluto scoprire?

Stevie Ray Vaughan.


- Quale favola, fiaba o mito avresti voluto inventare?

La favola della rana e dello scorpione (anche questa, tra l'altro, si può trovare ne "Il Terzo Uomo" di Carol Reed); una dura lezione di umiltà verso il mondo.


- Quale miracolo avresti voluto fare?

L'acqua in vino... e non è assolutamente da intendersi come una risposta da alcolizzato!





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sabato, luglio 29, 2006

PomeFrigio

Questa estate mi spegne,
ma non è una vera estate...
e, invero, neanche io sono un vero io...


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Terapia del senno... e del senso...







P.S. More fun if you refresh the page on your browser!

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mercoledì, luglio 26, 2006

Maestri di Cinema


Mi piace Stroheim e non mi piace Flaherty.
Non mi piacciono i documentari.
Mi fanno ridere.
C'è il massimo della manipolazione,
perchè fingono di documentare quello che non è documentabile.

-Elio Petri-

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Amarezze...

Il dolore più grande dell'anima,
sta nel sentirsi rinfacciare
proprio il peccato che combattiamo con più vigore!...


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martedì, luglio 25, 2006

Numerologia natale


...Da oggi
e per tutto ancora un anno
sono ventinove!...



-È l'ottavo numero primo, dopo il 23 e prima del 31.
-È un numero primo di Sophie Germain
-È un primmoriale primo, 29 = 2 * 3 * 5 - 1
-È la somma di tre quadrati, (2x2)+ (3x3) + (4x4)
-È il quinto numero di Markov: si trova nelle soluzioni all'equazione Diofantina di Markov (2, 5, 29), (2, 29, 169), (5, 29, 433),...
-Non è la somma di due numeri primi
-È un numero di Tribonacci: 1, 1, 2, 4, 8, 15, 29...
-È il numero atomico del rame. (Cu)
-Gli alfabeti finlandesi e norvegesi hanno 29 lettere.
-Il mese di febbraio negli anni bisestili ha ventinove giorni.
-Il giorno martedì 29 ottobre dell'anno 1929 è considerato il giorno più rovinoso di tutta la storia dei mercati azionari. L'indice delle quotazioni crollò di ben quarantatre punti (quasi il 13% del valore del mercato), dando inizio al periodo conosciuto come La Grande Depressione.

(definizioni riportate da Wikipedia)

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lunedì, luglio 24, 2006

Esprimi un desiderio...

...e se proprio vuoi sapere cosa desidero,
ragalami un bacio musicale, mia cara, e un sentiero incantato
che mi possa accompagnare su su fino a quel magico e furente regno delle idee,
dove schiere di creature sacre, mistiche o diaboliche non aspettano che noi,
per fare tutto intorno bella mostra di sé!...




Poster per il film "Tokyo Zombi" di Sakichi Satô, Giappone, 2005.

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Torride etimologie esistenziali

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giovedì, luglio 20, 2006

La volpe e l'uso...



...alla fine dell'universo e ritorno,
solo per poter dire "Ci sono stato"
e annunciare con aria di sufficienza: "Non è un granchè... giusto una località da villeggiatura
un po' snob"...

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martedì, luglio 18, 2006

L'atto poetico

Qual'è la definizione di atto poetico?
L'atto poetico deve essere bello, impregnato di un carattere onirico, deve prescindere da ogni giustificazione, deve creare un'altra realtà nel seno della realtà quotidiana, Consente di trascendere a un altro livello. Spalanca le porte di una dimensione nuova , possiede un valore purificatore... Quindi, proponendoci di realizzare un atto diverso dalle azioni quotidiane codificate, era necessario valutarne in anticipo le conseguenze. Doveva essere una fessura vitale nell'ordine pietrificato con cui la società si perpetuava, non la manifestazione impulsiva di una cieca ribellione. Era essenziale diffidare delle energie negative che rischiavano di liberarsi per colpa di un gesto inconsulto. Avevamo capito perché André Breton si fosse scusato così tanto dopo aver dichiarato, in preda all'entusiasmo, che il vero atto surrealista consisteva nell'uscire di casa brandendo una pistola per sparare a qualsiasi estraneo...

Alejandro Jodorowsky, "La Danza della Realtà", 2001


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domenica, luglio 16, 2006

Nembi serali

Com'è stretta la vita quando non ce ne dà...
...e rimane da sorbirci soltanto
brodo di paranoia!...


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sabato, luglio 15, 2006

I cuori d'Irlanda


Correva l'anno 1974 quando Rory Gallagher, un chitarrista sconosciuto ai più, diede vita a quello che viene considerato il migliore tour della sua carriera musicale, proprio nell'isola che lo aveva visto nascere ventisei anni prima.

Nel 1974 io non ero ancora nato.

Ora, non so come mai ci sia questo legame tra un ragazzotto irlandese di belle speranze ed una musica che più "nera" non si può... ma forse vale anche in questo caso la spiegazione che emerge dall'indimenticabile film "The Commitments": se è vero che gli Irlandesi sono il popolo più "nero" d'Europa, allora è proprio a loro che spetta il primato della musica "nera" per eccellenza... non a caso, il blues dei loro dirimpettai inglesi, malgrado l'innegabile raffinatezza, si è spesso macchiato del reato vergognosissimo di "fighetteria"!...

Nel giugno del 1995, Rory Gallagher, a seguito di gravi problemi di salute e di complicazioni conseguenti una delicata operazione di trapianto, si spense in un ospedale di Londra.

Appena un mese dopo, nel luglio del 1995, io, appena diciottenne, giravo innocente e curioso per le vie di Temple Bar e per i mercatini di Camden Town.
Nel 1995, nonostante le mie scorribande per Grafton Street e le bevute al "Baggott Inn", non avevo idea di chi fosse Rory Gallagher; il Blues, tuttavia, s'insinuava già nella mie vene, seppure ad un livello molto inconsapevole.

Undici anni dopo, nell'estate del 2006, dopo avere incrociato il nome di Gallagher diverse volte durante le mie incursioni tra le pagine della storia della Musica, incrocio ancora una volta questo nome in uno scambio di battute con l'amico M. Stavolta decido di scoprire cosa suonasse questo figlio d'Irlanda e per farlo parto appunto dal disco e dal video che immortalano proprio quella fortunata tournée del 1974. "Irish Tour '74".

Non so quanto potesse apparire attuale suonare Blues a metà degli anni '70: il rock'n'roll si era già moltiplicato nelle sue diverse derive che andavano dal rock più duro al beat-pop, senza contare l'intellettualismo del prog-rock, l'eredità psichedelica del decennio precedente ed il fenomeno punk che sarebbe emerso, proprio nella vicina Inghilterra, da lì a poco. Questo apparente anacronismo, tuttavia, non ha di certo fermato il musicista.

Chi era Rory Gallagher? Presa in mano la chitarra all'età di 9 anni, sembra che il Blues sia stato la sua ispirazione sin dall'inizio.

Lungi dalla tempesta di note del texano Stevie Ray Vaughan, le sue interpretazioni rimandano esplicitamente allo stile di Muddy Waters e John Lee Hooker, rimandi dichiarati anche nella scelta del repertorio in buona parte fatto di pezzi provenitenti da quella scuola. Alla scioltezza degli assolo in slide, fa da contraltare la bruciante voce caustica ed energica; alle usuali performance chitarristiche elettriche ed acustiche si affiancano anche piacevoli momenti al mandolino (altra passione di Gallagher) in bilico tra southern blues e sonorità dal vago sapore celtico.

Ad impreziosire ulteriormente il video di "Irish Tour '74", tra un pezzo e l'altro, alcuni stralci di vita da backstage, con la scelta dei plettri o delle bacchette da batteria, qualche birra, frammenti di intervista a Gallagher ed alcune sue osservazioni di natura tecnica a proposito degli strumenti e del modo di suonarli.
Il quadro del contesto, invece, viene reso dalle immagini delle strade semideserte e dalle ronde di mezzi militari che imperversavano in quel periodo proprio nelle stesse città dell'Irlanda del Nord, toccate dal tour, ma anche dalle passeggiate di Gallagher tra le rovine degli antichi castelli magici presenti ovunque nella sua isola.

Non era di certo un chitarrista tecnicamente raffinatissimo, non si può considerare un virtuoso dello strumento (almeno non nel senso più stretto del termine), ma bisogna ammettere che Gallagher è stato uno di quei personaggi che hanno reso il dovuto onore e tributo a Madam Stratocaster e non lo ha fatto cercando una via esasperata al tecnicismo, bensì passando per quei suoni sporchi e vivi che tanto esaltano le caratteristiche della formosa americana a sei corde, così rabbiosa e orgogliosa nei suoi toni!

Un vecchio proverbio irlandese recita: "Se vedi una statua in Inghilterra, sarà sempre quella di un militare, se vedi una statua in Irlanda sarà sempre quella di un poeta". In una strada di Dublino, adesso, campeggia la riproduzione in bronzo di una Fender Stratocaster... la statua è quella di uno strumento, la poesia è quella della musica di Gallagher.

Adesso, forse, posso dire di saperne una in più, a proposito del Blues... ed i miei quattro accordi sgangherati avranno un'altra anima in più cui venire dedicati...

BLUES WILL NEVER DIE!!!...




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mercoledì, luglio 12, 2006

Lluvia nocturna

La flor canta y desaparece,
como podemos quejarnos?
Lluvia nocturna, casa vacìa.
Mis huellas en el camino
Se van disolviendo...

*****

Il fiore canta e svanisce,
perché lamentarci?
Pioggia notturna, casa deserta.
I miei passi sul cammino
si stanno dissolvendo...


Alejandro Jodorowsky, "La Danza della Realtà", 2001


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Quel pomeriggio di un giorno da carne...

Il corpo, impazzito, sfugge al contagio dell'anima indolente...
s'offende, ritorce e reclama per se la realtà della materia,
non crede nel vano rifarsi diafano
ed urla a gran voce l'espandersi per farsi presente...

La mente non sa,
non capisce,
non afferra che il tutto va disgregandosi per rifiuto d'amore e di vita...

Se un arcobaleno verrà a salvarci,
chissà... guariremo?...

Eterno timore, eterno vagare, sognare e non più...


Bettina Rheims, "The Crown of Thorns", 1988

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In morte di Syd Barrett


Wish you were here

so, so you think you can tell
heaven from hell
blue skys from pain.
can you tell a green field
from a cold steel rail?
a smile from a veil?
do you think you can tell?

and did they get you to trade
your heroes for ghosts?
hot ashes for trees?
hot air for a cool breeze?
cold comfort for change?
and did you exchange
a walk on part in the war
for a lead role in a cage?

How I wish, how I wish you were here.
We're just two lost souls swimming in a fish bowl, year after year,
Running over the same old ground.
What have we found? The same old fears.
Wish you were here.


Riposa in pace, Crazy Diamond!...

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domenica, luglio 09, 2006

Vite vere

No' semo quella razza
che non sta troppo bene
che di giorno salta fossi
e la sera le cene.

Lo posso grida' forte
fino a diventa' fioco
no' semo quella razza
che tromba troppo poco.
Noi semo quella razza
che al cinema s'intasa
pe' vede' donne 'gnude
e farsi seghe a casa.

Eppure, la natura ci insegna
sia su' i monti, sia a valle
che si po' nascer bruchi
pe' diventa' farfalle.

Noi semo quella razza
che l'è tra le più strane
che bruchi semo nati
e bruchi si rimane.

Quella razza semo noi
ed è inutile far finta:
c'ha trombato la miseria
e semo rimasti incinta.

Carlo Monni (Bozzone), "Berlinguer ti voglio bene", 1977


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mercoledì, luglio 05, 2006

Etimologie... luglio nero...

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